Incentivi fiscali per gli investimenti in startup innovative

Pubblicato in Gazzetta il decreto sugli incentivi fiscali per gli investimenti in startup innovative

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (GU n.84 del 11-4-2016) del Decreto 25 febbraio 2016 viene data concreta attuazione al pacchetto di misure studiate dal Governo per la crescita del Paese attraverso lo stimolo d’investimenti in imprese vocate all’innovazione.

La rilevanza del Decreto è data principalmente dal fatto che con esso si recepiscono le modifiche, apportate alla disciplina delle startup innovative, succedutesi fino alla data della sua emanazione. Tra queste vale la pena rammentare quelle che hanno allentato le maglie restrittive delle disposizioni originarie, ad esempio, estendendo al periodo d’imposta 2016 la durata degli incentivi fiscali (DL n. 76/2013); ampliando i requisiti richiesti affinché l’impresa possa qualificarsi start-up innovativa e, cioè, essere fiscalmente residente in Italia, o in  UE  o nel SEE, purché  abbia  una  sede produttiva o una filiale in Italia (DL n. 3/2015); incrementando, a 60 mesi  dalla  data  di  costituzione, l’arco temporale richiesto entro il quale una società è considerata start-up innovativa (DL n. 3/2015). Il Decreto recepisce, inoltre, orientamenti e raccomandazioni comunitarie sulle misure agevolative a micro, piccole e medie imprese.

Le misure agevolative si rivolgono sia alle persone fisiche sia alle società che intendono investire in startup innovative.

Per le persone fisiche che investono fino a 500mila euro in start up innovative è prevista una detrazione ai fini IRPEF del 19% di tale investimento e, nei casi in cui la detrazione ecceda l’imposta lorda, tale eccedenza potrà essere detratta dall’IRPEF dovuta nei periodi di imposta successivi ma non oltre il terzo e nel limite del suo ammontare.

Per le società che investono, invece, è prevista la possibilità di dedurre dal proprio reddito complessivo ai fini IRES il 20% degli investimenti rilevanti effettuati, per un importo non superiore a 1,8 milioni. Le percentuali salgono rispettivamente al 25% se si investe in una start up a vocazione sociale e al 27% nel caso di aziende che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. Le agevolazioni spettano fino a un ammontare complessivo dei conferimenti non superiore a 15 milioni per ciascuna start up innovativa.

Il Decreto è disponibile al seguente LINK.

© 2016 Studio Legale De Berti Jacchia Franchini Forlani

Start up innovative: Cancellazione per decorrenza del termine di applicabilità delle disposizioni normative in materia di start-up

Start up innovative: Cancellazione per decorrenza del termine di applicabilità delle disposizioni normative in materia di start-up

Con il parere del 21 marzo 2016 (prot. n. 79330) il MISE ha fornito alcuni chiarimenti in merito alla cancellazione dalla sezione speciale del registro delle imprese, delle start-up innovative (o degli incubatori) per le quali sono decorsi i termini di legge.

La questione sottoposta al Ministero dalla Camera di commercio di Taranto non era di poco conto. Si trattava, infatti, di chiarire se, ai fini della cancellazione dalla sezione speciale cui sono iscritte le start-up (e gli incubatori), sia sufficiente un provvedimento “autonomo” del Conservatore ovvero se sia necessario avviare un “procedimento” in contraddittorio con le imprese interessate.

Il Ministero precisa anzitutto che nel primo caso la comunicazione del decorso del termine per l’iscrizione nella sezione speciale start-up risulterebbe comunque già trasmessa dal Ministero stesso, mentre, nel secondo caso, si darebbe vita ad una complessa procedura in cui l’ufficio, avuto conoscenza della scadenza dei termine di applicabilità delle disposizioni normative in materia di startup, sarebbe tenuto ad: a) informare tramite PEC la start-up (o incubatore) dell’avvio del procedimento, consentendo di controdedurre entro un termine non superiore a dieci giorni; b) successivamente, procedere a trasmettere l’intera documentazione al giudice del registro per la valutazione della sussistenza dei requisiti normativi ai fini della cancellazione dell’impresa dalla sezione speciale.

Ad avviso del Ministero, inoltre, le comunicazioni sulla decadenza non sono “periodiche”, ma rispondono a un calendario previsto per legge e richiamato dalla Circolare dell’Agenzia delle entrate n. 16/E, che fissa al 18 dicembre 2016 la cancellazione delle startup costituite tra il 20 ottobre 2010 e il 18 dicembre 2012 ed aveva fissato al 18 dicembre 2015 la cancellazione delle start-up costituite nel periodo intercorrente dal 20 ottobre 2009 e al 19 ottobre 2010

Per queste ragioni il MISE ha ritenuto opportuno che gli uffici procedano autonomamente alla cancellazione dalla sezione speciale, sebbene previa “notifica di cortesia” all’impresa da effettuarsi tramite PEC.

Naturalmente, aggiunge il Ministero, ciò non limita in alcun modo la possibilità per le imprese che abbiano interesse e requisiti di legge a richiedere ed ottenere l’iscrizione nella sezione speciale PMI innovative.

Il Parere del MISE è disponibile al seguente LINK.

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Start up innovative: il ministro Guidi firma un decreto che estende al 2016 gli incentivi fiscali

Start up innovative: il ministro Guidi firma un decreto che estende al 2016 gli incentivi fiscali

A distanza di pochi giorni dalla emanazione del decreto che prevede la costituzione delle start up innovative anche online e senza notaio (DECRETO 17 febbraio 2016), prende il via il pacchetto di misure volte a favorire questa categoria di imprese. Si tratta di due decreti di cui, il primo prevede una estensione per l’anno in corso (2016) degli incentivi fiscali a favore di chi investe nelle start up, mentre il secondo dovrebbe rendere più agevole l’accesso al Fondo di garanzia per le PMI innovative.

Similmente a quanto previsto per il passato il decreto sugli incentivi, tra le altre cose, consentirà alle persone fisiche che investono fino a 500mila euro in start up innovative di detrarre il 19% di tale investimento. Nei casi in cui la detrazione ecceda l’imposta lorda, tale eccedenza potrà essere detratta dall’IRPEF dovuta nei periodi di imposta successivi (ma non oltre il terzo) e fino a concorrenza del suo ammontare. Per le società che investono, invece, è prevista la possibilità di dedurre dal proprio reddito complessivo ai fini IRES il 20% degli investimenti rilevanti effettuati, per un importo non superiore a 1,8 milioni. Le percentuali salgono rispettivamente al 25% se si investe in una start up a vocazione sociale e al 27% nel caso di aziende che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. Le agevolazioni spettano fino a un ammontare complessivo dei conferimenti non superiore a 15 milioni per ciascuna start up innovativa.

La seconda misura prevede un concreto ampliamento a beneficio delle PMI innovative della possibilità di accedere al Fondo di garanzia attraverso la procedura cd “semplificata”. Con quest’ultima, in sostanza, si riconosce la possibilità di accesso senza che il gestore del Fondo stesso effettui la valutazione del merito creditizio dell’impresa beneficiaria. Tale valutazione, dunque, viene demandata al soggetto richiedente, banca o confidi.

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Start up innovative: Nuove modalità di redazione degli atti costitutivi di SRL

Start up innovative: Nuove modalità di redazione degli atti costitutivi di SRL

Nell’ambito dei progetti del governo tesi a facilitare la nascita delle startup innovative si inserisce a pieno titolo il decreto del 17 febbraio 2016 che introduce, in deroga alle ordinarie prescrizioni di legge (art. 2463 cc), la possibilità di costituire una startup innovativa mediante un modello conforme a quello standard tipizzato con firma digitale.

Ferma restando la possibilità di costituire la società nei modi ordinari (atto pubblico), il decreto prevede che l’atto costitutivo e lo statuto della società siano redatti in modalità elettronica e firmati digitalmente secondo gli standard prescritti dal codice dell’amministrazione digitale (DLgs  7  marzo  2005,  n.  82).

Gli atti potranno essere redatti direttamente dai soci della startup oppure avvalendosi dell’Ufficio del Registro delle imprese che autenticherà le sottoscrizioni e procederà in tempo reale all’iscrizione, permettendo la nascita della società contestualmente all’apposizione dell’ultima firma.

Ciò, a ben vedere, dovrebbe consentire uno snellimento delle formalità legate non solo alla costituzione ma anche alle successive eventuali modifiche dei predetti atti relativi alle società che decideranno di avvalersi di tale procedura.

Sotto un profilo squisitamente procedurale, invece, viene prevista una prima fase in cui le neo-società aderenti al nuovo sistema di redazione e modifica degli atti in parola in formato digitale verranno iscritte nella sezione ordinaria del registro delle imprese prima di migrare nella sezione speciale riservata alle start up innovative.

Con successivo decreto direttoriale sarà approvato il modello informatico e la modulistica per la trasmissione e iscrizione al Registro delle imprese, direttamente compilabile online. Frattanto, è stato reso disponibile al seguente LINK un modello uniforme dell’atto costitutivo/statuto per start-up innovative in forma di s.r.l.

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Generazione Campolibero: 160 milioni di euro a sostegno dei giovani nell’agricoltura

Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali intende favorire il ricambio generazionale e la creazione di posti di lavoro nel settore dell’agricoltura con un piano da 160 milioni di euro tra risorse interne e fondi concessi dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) a seguito dell’autorizzazione della Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
Le misure previste nel pacchetto “Generazione Campolibero” comprendono:

  • un fondo di private equity da 20 milioni di euro che supporterà la nascita e lo sviluppo di start-up innovative nel settore agricolo, agroalimentare e della pesca per una cifra massima di 4,5 milioni di euro a progetto;
  • un fondo di 30 milioni di euro resi disponibili a livello nazionale insieme ad ulteriori 50 milioni di euro previsti dall’accordo Ismea-BEI per la concessione di mutui a tasso zero a copertura degli investimenti effettuati da giovani imprenditori agricoli per un massimo di 1,5 milioni di euro a progetto;
  • 60 milioni di euro da destinare alla concessione di mutui a tasso agevolato della durata massima di 30 anni per l’acquisto di aziende agricole da parte di giovani che vogliono diventare imprenditori agricoli (apertura del bando a marzo 2016).

Il ministro Maurizio Martina ha affermato: “… vogliamo liberare le energie giovani per dare forza alla nostra agricoltura. Nei due anni di Governo abbiamo costruito azioni utili proprio per raggiungere questo obiettivo. Dallo scorso anno abbiamo aumentato gli aiuti europei destinati alle aziende condotte da giovani del 25% per 5 anni. Con gli strumenti operativi da questi giorni interveniamo sul fronte cruciale del credito e del sostegno agli investimenti innovativi. Investire in agricoltura non significa guardare al passato, ma interpretare con strumenti nuovi il futuro …”.

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80 milioni di euro da Regione Lombardia per sostenere le Start up

80 milioni di euro da Regione Lombardia per sostenere le Start up

(Lnews – Milano) “Ottanta milioni di euro per sostenere le migliori idee, accompagnare i nuovi imprenditori e valorizzare la creatività dei giovani, ma anche dei soggetti più maturi usciti dal mercato del lavoro”. È quanto hanno dichiarato gli assessori regionali Mauro Parolini (Sviluppo economico) e Luca Del Gobbo (Università, Ricerca e Open innovation), anticipando i contenuti del piano di intervento a favore dello start up di impresa che Regione Lombardia sta mettendo a punto.

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